Anna ry

Chi sono.

Vissuta a Genova fino all’età di 16 anni e poi trasferitami con la mia famiglia a Benevento, città di origine, mi sono laureata in lingue all’I.U.O. di Napoli e ho iniziato la carriera scolastica nel 1998, inizialmente come professoressa di spagnolo e inglese nelle scuole secondarie di secondo grado di Milano e provincia; dopo una tappa a Roma di circa due anni, durante la quale mi sono dedicata esclusivamente ad attività artistiche, tra teatro e televisione, nel 2007 entro di ruolo nella scuola primaria e questo mi costringe a tornare a Benevento. Per tre anni mi ‘improvviso’ maestra, sperimentando anche modalità di insegnamento in pluriclassi, catapultata in un piccolissimo paese dell’entroterra sannita, dove svolgo anche il ruolo di responsabile di plesso, in un contesto molto problematico che mi mette a dura prova e mi allena a sviluppare ulteriormente la capacità di affrontare e risolvere, con necessari autocontrollo e lucidità, situazioni di emergenza. Dopo questa esperienza, ho iniziato ad insegnare lingua italiana agli adulti stranieri e italiani, ospiti del carcere di Benevento.

 

L’ingrediente costante nella mia esperienza da docente, a qualunque latitudine, ordine e grado scolastico, è stato, sin dall’inizio, quello di suscitare, negli studenti di tutte le età, un sentimento impastato di simpatia, sano ‘fanatismo’, entusiasmo passionale, ammirazione, affetto, familiarità, gratitudine e, naturalmente, enorme stima professionale ed umana: tutto ciò mi ha sempre agevolata nell’arduo compito di educatrice; negli anni si sono creati profondi legami di anima, frequentazioni e vissuti intensi con moltissimi studenti/studentesse e con le loro famiglie, sopravvissuti anche a distanza di tempo e di spazio.

 

Il dono innato di percepire chiaramente il potenziale delle persone e di renderlo loro evidente, impastato gradualmente alle svariate, importanti, significative esperienze professionali, a letture e studi di vario genere (da Stuart Wilde a Deepak Chopra, Ben Johnson, Jhonny Mariotto ecc) e a molteplici, inconsuete interazioni sociali dalle quali ho tratto importanti insegnamenti, si è gradualmente trasformato in una missione, in un dovere morale con cui oltrepassare i limiti di certe visioni convenzionali, di sconvenienti atteggiamenti spacciati per educativi, di comunicazioni sterili e svilenti: uno dei risultati di questa presa di coscienza e maturazione è stato il libro.

 

Il mio spirito irrequieto da sempre mi spinge a divorare studi ed esperienze intense che la mia anima rincorre per evolversi a modo suo, inizialmente senza esserne consapevole e lasciandomi anche un po’ confusa, ma seguendo un istinto alto, vibrante, le conclusioni si sono sempre rivelate; la scuola è stata, tutto sommato, un mezzo attraverso il quale arrivare a rifiutare, con cognizione di causa, una serie di comportamenti e forme di pensiero standard, superabili solo attingendo a meccanismi, forme ed attività provenienti da mondi molto distanti da quanto attiene alla pedagogia e alla didattica.

 

Ma procediamo per gradi.

 

Nel 1998 inizio a recitare a teatro, inizialmente in compagnie amatoriali e dal 2001, trasferendomi prima a Milano per insegnare, con una fame accecante inizio a nutrirmi di esperienze disparate; studio dizione e recitazione al C.T.A. di Milano, continuo a recitare a teatro e lavoro per diverse agenzie come figurante in spot pubblicitari e programmi Mediaset e Rai. La voglia di trasformare i miei talenti e la mia crescente formazione in professione di attrice e presentatrice, mi portano a Roma: pertanto mi metto in stand by con l’insegnamento, che percepisco come un limite alla completa espressione della mia natura più vera. I miei sogni tuttavia sembrano improvvisamente vanificarsi quando ricevo la comunicazione dell’entrata in ruolo come docente nella scuola primaria…a Benevento.

 

Ma la vita sa come e dove condurti, anche quando opponi resistenza e ti arrabbi.

 

Nell’agosto del 2007 torno a Benevento e, come già detto, mi ‘improvviso’ maestra nel senso che, non possedendo la predisposizione naturale per quel tipo di didattica, lo faccio a modo mio, seguendo un approccio giocoso, facilitata da una sfrenata creatività, da un’infinita inventiva e sostenuta dall’adorazione smisurata dei bambini; sicuramente non sono la maestra che nota una brutta grafia o il disordine nei quaderni, sono negata per le cartoline natalizie e pasquali, per i pensierini legati alle stagioni, non definisco un bambino ‘problematico’ se è lento nell’apprendimento, se disturba, se non ha voglia di studiare. Alla festa della mamma e del papà preferisco creare filastrocche ‘su misura’, che valorizzino le figure familiari di riferimento, laddove sussistano situazioni di vario genere, talvolta dolorose. Ma proprio questo mio abbracciare la varietà umana, rifiutandomi di categorizzarla, si rivela la chiave di soluzione e superamento di varie criticità incontrate. Contemporaneamente, continuo a seguire ardentemente la mia attitudine artistica e mi rendo sempre più conto che le nuove esperienze scolastiche, vissute in principio con avversione in quei contesti ben lontani dalla Milano che adoravo, mi servono, anzi, mi supplicano di essere vissute a fondo, per forgiarmi, arricchirmi e farmi diventare ciò che sono oggi.


Oltre a continuare a lavorare come attrice di teatro, nel 2008 vivo la prima esperienza come docente di ‘teatro come strumento formativo’, proponendo gli esercizi utilizzati dagli aspiranti attori, per promuovere la crescita personale, superare varie forme di insicurezze, intraprendere viaggi introspettivi, sviluppare un’arte oratoria in pieno autocontrollo e coerenza gestuale, modificare grandi o minuscoli aspetti relativi al movimento del corpo, al tono di voce, ad ogni espressione che possa influire negativamente sulla trasmissione dei messaggi nell’ambiente circostante. Il feedback di grande interesse ed entusiasmo, riscontrato sin dai primi incontri, da parte di un’utenza formata da adulti professionisti, alcuni operanti nel settore medico, mi spinge a proseguire su questa stimolante strada.


La passione per le discipline olistiche e per la Metamedicina mi portano pian piano ad adottare una certa filosofia di vita; divento Operatrice Reiki di secondo livello e poi Mental Coach, sulla base degli insegnamenti di Bandler e Grinder, senza rendermi conto, al momento, del profondo, incredibile nesso esistente tra questo tipo di percorso, il mondo della recitazione e l’insegnamento. Nel 2009 mi pongo l’obiettivo di realizzare un progetto scritto da alcuni anni e rimasto nel cassetto: un programma televisivo in cui parlare di medicina, con particolari riferimenti agli aspetti mentali ed emotivi ai fini della guarigione. Nasce ‘Salute in tv’ sull’emittente campana CDStv, ne sono autrice e conduttrice (ed anche procacciatrice di notevoli sponsor), contatto personalmente gli ospiti, medici di grande spessore, omeopati, naturopati, farmacisti campani; tra essi, il direttore sanitario del Cardarelli e, in videoconferenza con Milano, intervisto il presidente della Guna, azienda farmaceutica di importanza mondiale. Inoltre, durante la fase di ricerca degli ospiti, conosco anche il dottore Salvatore Iannotti che, dopo aver lavorato per anni negli USA, era tornato nella sua terra natìa, Solopaca, e aveva fondato un’importante scuola di Counseling genomico psicosociale. L’amicizia magica e la stima reciproca nate tra noi, sono state occasione di tanti incontri durante i quali Salvatore mi ha insegnato preziosissime conoscenze attinenti alla psicosomatica e alla ipnoterapia nell’approccio di Erickson, argomenti che affronta, peraltro, durante le mie interviste.

 

Per due anni scrivo per il mensile Bmagazine, senza però conseguire il tesserino. Nel 2013 conseguo un Master come Interprete di Spagnolo e subito mi si presenta l’occasione di svolgere questa professione part-time, durante vari Partenariati scolastici Comenius; tutte queste esperienze fanno sempre da contorno alla ormai stabile docenza scolastica. Inizio a trasformare in metodo ben organizzato ed articolato, le mie modalità di insegnamento ‘istintive’ e il mio approccio umano costituito anch’esso dalla passionale, rabbiosa e combattiva ricerca assoluta e costante di rispetto della dignità dei più indifesi…e dei più vivaci.


Non solo, ma una volta tornata a Benevento, comincio ad utilizzare il patentino di Guida turistica per la Campania, conseguito anni prima, ponendo attenzione, anche in questo caso, a particolari accorgimenti per coinvolgere gli astanti, evocando le immagini descritte attraverso tutti gli elementi della comunicazione, dal tono, alla scelta dei termini adatti, al recitato, le pause, il movimento del corpo.

 

Memore degli insegnamenti appresi dai grandi docenti di recitazione milanesi e grazie ai vari amici registi che, nelle piacevoli chiacchierate serali su panchine solitarie, avevano condiviso con me tanti trucchi del mestiere che la mia mente curiosa e indagatrice aveva assorbito senza indugio, trasformandoli in vere e proprie lezioni, inizio a sperimentare piccole regie, scrivendo mini commedie per i bambini durante gli anni di insegnamento nella scuola primaria, utilizzando l’attività teatrale anche per aiutare i discenti: previa un’attenta analisi delle dinamiche relazionali della classe e delle carenze o degli eccessi più limitanti la sana auto-espressione, nonché degli elementi disturbatori, costruisco un personaggio specifico per ognuno di loro, volto a sviluppare posture, gesti, a enunciare discorsi ed assumere pensieri ed atteggiamenti totalmente diversi dal consueto. Progressivamente, affinando questa mia abilità, trasformo l’attività in vera e propria professione, e nel 2015 inizio a lavorare come docente di recitazione, regista ed autrice (continuando anche come attrice) organizzando corsi di teatro per bambini, adolescenti e adulti. Contemporaneamente, inizio a contaminare di arte anche l’attività di Guida turistica, proponendo tour teatralizzati – scritti e diretti da me – in diversi siti di Benevento, con protagonisti gli attori e le attrici frequentanti i miei corsi.

 

Nel 2020, l’impossibilità di rappresentare i miei lavori in teatro, mi spinge a sperimentare la scrittura e la regia di un cortometraggio che giro finalmente nel 2021 con gli alunni del C.P.I.A. ; mi piace, mi sento a mio agio sul set e ripeto l’esperienza realizzando un video musicale sulla base di un pezzo rap in napoletano scritto e cantato anche da me. Le tematiche che tratto sono relative all’integrazione, il bullismo, la droga, gli eccessi.